L’ALFABETO
È composto da 21 lettere come quello italiano. Va precisato che l’aretino non accetta di buon grado i forestierismi, perciò non troveremo gli altri 5 simboli che si usano per lo più per trascrivere parole straniere entrate nella lingua italiana, j,k,w,x,y. I termini stranieri vengono modificati e adattati all’uso aretino (vedi Forestierismi).
VOCALI
Sono le più piccole unità di articolazione linguistica, cioè rappresentano dei suoni che possono essere pronunciati da soli. Come in italiano sono sette: A, È (e aperta di mèsto), É (e chiusa di péro), I, Ò (o aperta di òpera), Ó (o chiusa di dóve), U.
TONICHE
A
L’A tonica, soprattutto in voce piana e
negli infiniti della I° coniugazione, passa di regola ad E aperta (È). Es. pane = pène, amare = amère. Il fenomeno è quasi del tutto
scomparso, persistendo solo in parlanti molto anziani.
Fanno eccezione:
Le
voci ossitone monosillabiche. Es. ma,
sta. I sostantivi astratti uscenti in
TÁ. Es. volontà. La terza persona
singolare del futuro. Es. darà, dirà. Il fenomeno della paragoge non
influisce sulla vocale in questione, quindi avremo forme come daràe, diràe. Gli infiniti della I° coniugazione con suffisso un pronome. Es.
fammi >famme, dimmi > dimme.
E
L’ E italiana
aperta (È) passa di regola ad E chiusa (É).
Es. bene > béne.
I e U
Rispetto alla forma
italiana la I e la U passano in molte
parole, soprattutto di
fronte a nasale (N), ad E chiusa (É) ed O aperta
(Ò).
Es. tinto > ténto, fungo > fòngo.
O
La
O italiana aperta (Ò) passa di regola ad O chiusa (Ó). Es. modo > módo.
DITTONGHI
AI
Il
dittongo italiano AI passa di regola ad E aperta (È) nella seconda persona
singolare del presente indicativo e del futuro. Es. dai > dè, farai > farè.
IE
Il dittongo
italiano IE con la E aperta (IÈ) passa di regola ad IÉ con la E chiusa (É). Es.
chiesa > chiésa.
UO
Il dittongo
italiano UO con la O aperta (Ò) passa di regola ad O chiusa (Ó). Es. buono > bóno.
ATONE
PROTONICHE
A
Rimane
inalterata.
E
Passa di regola ad A nelle parole
terminanti in ERÍA. Es. osterìa >ostarìa.
Passa
di regola ad I dinanzi a nasale, vibrante dentale, dentale sonora. Es. sentimento > sintimento, merendina
> mirindina, medicina > middicina.
I
Passa di regola
ad E chiusa (É) dinanzi ad occlusiva velare, sorda, fricativa, labiodentale
sonora. Es. sicuro > securo, difatti > defatti.
O
Passa in genere
ad U. Es.orecchio > urecchio, odore > udore.Passa di
regola ad U nei diminutivi e nelle parole inizianti con TAV, PRO, CON, COM. Es.
tavolino > tavulino, prosciutto > prusciutto,
confessione > cunfissione, combriccola > cumbriccola.
POSTONICHE
A
Passa
di regola ad E chiusa (É) nelle parole terminanti in ACO. Es. stomaco > stomméco.
Nella terza
persona plurale del presente indicativo dei verbi trisillabici della I°
coniugazione. Es. amano > améno.Nella seconda persona
dell’imperativo con suffisso un pronome personale. Es. amala > améla, parlami > parléme.
I
Passa di regola ad E chiusa (É) nelle
parole terminanti in ICO, IMO. Es. manico
> mannéco, attimo > attémo.
O
Può passare ad E chiusa (É), ma può
anche rimanere invariata nei vocaboli terminanti in OLO, OLA. Es. tavola > tavéla o tavola, seggiola > seggéla o seggiola.
Può
passare ad E o UE con la E chiusa (É) quando è preceduta da C velare o G. Es.
pecora > pechéra
o pequéra, trogolo > troghélo o troguélo.
CONSONANTI
Sono suoni che non si possono pronunciare da soli, ma nel contesto della parola, di solito comprese tra vocali,cioè suonano insieme ad altri suoni. Qui, per alcune, troviamo già notevoli diffe- renze sulla pronuncia rispetto all’italiano, quindi dobbiamo analizzarle una per una:
B
- bilabiale dell’italiano babbo, non
presenta differenze.
C
- esistono come in italiano vari tipi di
C:
C - velare con pronuncia
Kdell’italiano casa, non presenta differenze.
C - dolce con pronuncia C dell’italiano
cece, non presenta differenze.
C - fricativa sibilante con pronuncia Ȼ
simile a SC dell’italiano pesce, tipica dell’aretino. Es. pace > paȼe.
C - con pronuncia postpalatale occlusiva
sorda (Č). È tipica del dialetto aretino e si trova nei gruppi CHI, CHIA, CHIE,
CHIO, CHIU. Es. chiodo > čodo.
D - dentale con pronuncia D
dell’italiano dado, non presenta differenze.
D - con pronuncia occlusiva
postopalatale sonora (Ḓ). È tipica del dialetto aretino, si trova nei gruppi
DIA, DIE, DIO, DIU ed ha un suono tra D e G. Es. diavolo>ḓavolo.
F - labiale fricativa con pronuncia F
dell’italiano favore, non presenta differenze.
G - gutturale o velare con pronuncia G
dell’italiano gatto, non presenta differenze.
G
- con pronuncia occlusiva postpalatale sonora (Ĝ). È tipica del dialetto
aretino. Si trova nei gruppi GHI, GHIA, GHIE, GHIO, GHIU ed ha un suono tra G e
D. Es. ghiotto > ĝotto.
G
- fricativa sonora (J) con pronuncia simile al francese jardin. È tipica del dialetto
aretino. Es. giardino > jardino.
H
- non presenta differenze.
L
- dentale liquida con pronuncia L dell’ italiano lancia, non presenta differenze.
L
- laterale prepalatale (Ľ) con pronuncia simile a GL. È tipica del dialetto
aretino. Es. ala > aglia (al’a).
M
- labiale con pronuncia M dell’italiano mare, non presenta differenze.
N
- dentale nasale con pronuncia N dell’italiano naso, non presenta differenze.
N
- nasale prepalatale (Ń) con pronuncia simile a GN. È tipica dell’aretino. Es. niente > gnente (ńente).
P - bilabiale con pronuncia P dell’italiano popone, non presenta differenze.
Q
- gutturale occlusiva con pronuncia Q dell’italiano quadro, non presenta
differenze.
R
- dentale liquida con pronuncia R dell’ italiano ramo, non presenta differenze.
S
- dentale sorda (S) con pronuncia S dell’italiano suono, non presenta
differenze.
S
- dentale sonora (ʃ) con pronuncia S dell’italiano sdebitare, non presenta
differenze.
T
- dentale occlusiva con pronuncia T dell’italiano tetto, non presenta
differenze.
T
- con pronuncia occlusiva postpalatale sorda (Ṱ). È tipica del dialetto
aretino. Si trova nei gruppi TIA, TIE, TIO, TIU e ha suono tra C e T. Es. bestia > besṱa.
V
- labiale con pronuncia V dell’italiano voce, non presenta differenze.
Z
- dentale sorda (Z) con pronuncia Z dell’italiano zio, non presenta
differenze.
Z - dentale
sonora (ʑ) con suono Z dell’italiano zanzara, non presenta differenze.
Buona sera. Se dico: «Mi piacciono.» in italiano, nel dialetto aretino devo togliere una delle ci? Se è così, devo farlo per ogni doppia? Grazie. Cordiali saluti. Maria Antonietta Donnadio
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