ARMONIA VOCALICA
L’aretino mostra una spiccata tendenza a preferire vicini suoni identici o simili, soprattutto nei diminutivi. Es. berrettino > birrittino. In questo caso la sequenza vocalica E-E-I viene trasformata nella sequenza I-I-I. Uguale evoluzione ha la serie E-I-I. Es. medicina > middicina. Si tratta nel primo caso di una doppia assimilazione delle due atone E alla tonica I (birrittino) e di un’unica assimilazione della E atona alla I tonica nel secondo (middicina). Possiamo quindi dire che in molti vocaboli si ha una sorta di armonia vocalica che si registra un po’ per tutte le vocali.
ASSIMILAZIONI CONSONANTICHE
La più frequente è quella del gruppo RS > SS che si ha sempre nei verbi riflessivi. Es. lamentarsi > lamentasse.Nello stesso modo, quando l’infinito è breve, l’R della desinenza si assimila alla consonante che immediatamente segue. Es. bertanto > bettanto.
DISSIMILAZIONI CONSONANTICHE
Sono soprattutto frequenti quelle dei gruppi NN che sitrasforma in ND e MM che si trasforma in MB. Es. cenere (cennere) > cendere, semola (semmola) > sembela.
GRUPPI LS -NS - RS
In aretino non esistono. Sono sostituiti dai gruppi LZ - NZ - RZ. Es. malsano > malzano, insieme > inzieme, arsella > arzella.
CONSONANTISMO
La L palatale passa in alcuni casi a L laterale prepalatale (GL). Es. cavalli > cavagli (cavaľľi), salita > saglita (saľľita).
FORESTIERISMI
L’aretino non ammette parole che terminano per consonante. I termini latini ancora in uso e le parole straniere vengono modificate o elidendo la consonante finale, o raddoppiandola con l’ag- giunta di una vocale paragogica, in genere la E. Es. camion> camioo camionne, amen> ammene, bar> barre, gas> gasse.
BETACISMO
Consiste nella sostituzione della consonante V con la B. Es. malva > malba.
GEMINAZIONI CONSONANTICHE
Sono frequenti, pur senza una regola fissa, in molte consonanti. Es. cocomero > coccomero, uva > uvva.
DEGEMINAZIONI CONSONANTICHE
Sono frequenti, pur senza una regola fissa, in molte consonanti. Es. babbo > babo, mamma > mama.
METATESI CONSONANTICHE
Il fenomeno consiste nello spostamento di una consonante all’interno della parola. Es. dentro > drento.
ROTACIZZAZIONE
Consiste nel passaggio di un’articolazione fonetica, di solito la L, a R. Es. caldo > cardo. Esiste anche il fenomeno inverso con passaggio della R a L. Si tratta, in sostanza, di un fenomeno di laterizzazione. Es. arbitro > albitro, ringhiera >linghiera.
SUPINO
Rispetto al supino italiano, l’aretino predilige le forme brevi. Es. comprato> compro.
NEGAZIONE
La negazione italiana NON è sostituita da UN. Es. non parto > un parto.
PREFISSO ITERATIVO
Al prefisso iterativo RI-RA, l’aretino sostituisce AR. Es. ritornare > artonnare.
USO DEL VERBO AL SINGOLARE
L’aretino predilige l’uso del singolare alla terza persona anche quando il soggetto è plurale. Es. ci sono tanti ragazzi > c’è tanti ragazzi.
LENIZIONE
Consiste nel passaggio si una consonante da sorda a sonora. Es. quaderno > guaderno.
PARAGOGE
Consiste nell’aggiunta della vocale E al termine di una parola. Es. farà > faràe.
A PROSTETICA
In molti vocaboli e verbi inizianti in italiano per consonante, viene premessa una A. Es. radio > aradio.
COMPLEMENTO DI TERMINE
L’aretino
predilige il doppio complemento di termine usato come rafforzativo. Es. mi piace > a me mi piace.
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