domenica 17 maggio 2015

Morfologia


IL NOME

L’aretino, salvo rare eccezioni (fume, cinquale), non ammette incertezza di genere, perciò nei nomi, sostituisce la desinenza ambigua con un’altra più idonea a far riconoscere il genere. Sono così confluite nella declinazione in A molte parole uscenti in italiano in E. Es. ape> apia. Passano alla declinazione in A anche molte parole femminili uscenti in italiano in O. Es. man> mana.

FEMMINILE DEI NOMI

I nomi maschili uscenti in italiano in ORE che formano il femminile in ESSA-TRICE, hanno in aretino il femminile in ORA. Es. direttore > direttora.

PLURALE DEI NOMI

I nomi uscenti al singolare in CO-GO, hanno il plurale in CHI-GHI. Es. greco > grechi.
I nomi femminili uscenti in italiano in O, che in aretino sono passati alla declinazione in A, hanno il plurale in E. Es. man> mane.
Alcuni nomi che in italiano sono maschili al singolare e femminili al plurale, in aretino sono maschili in entrambi i casi. Es. il labbro > le labbr> i labbri, il ginocchio > le ginocchi> i ginocchi.

NOMI DERIVATI


L’aretino predilige all’interno della parola suoni identici o simili (vedi armonia vocalica). Questo fenomeno è tipico dei diminutivi. Es. fiore > fiorellino = fiore> fiurillino. Esiste anche il diminutivo uscente in ARINO. Es. povero > poverino > poarino a cui si contrappone l’accrescitivo uscente in ARONE. Es. uomo > omone > omarone.

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