IL NOME
L’aretino, salvo
rare eccezioni (fume, cinquale), non ammette incertezza di genere, perciò nei
nomi, sostituisce la desinenza ambigua con un’altra più idonea a far
riconoscere il genere. Sono così confluite nella declinazione in A molte parole
uscenti in italiano in E. Es. ape>
apia. Passano alla declinazione in A
anche molte parole femminili uscenti in italiano in O. Es. mano > mana.
FEMMINILE DEI
NOMI
I nomi maschili
uscenti in italiano in ORE che formano il femminile in ESSA-TRICE, hanno in
aretino il femminile in ORA. Es. direttore >
direttora.
PLURALE DEI NOMI
I
nomi uscenti al singolare in CO-GO, hanno il plurale in CHI-GHI. Es. greco > grechi.
I
nomi femminili uscenti in italiano in O, che in aretino sono passati alla
declinazione in A, hanno il plurale in E. Es. mana > mane.
Alcuni nomi che
in italiano sono maschili al singolare e femminili al plurale, in aretino sono
maschili in entrambi i casi. Es. il labbro > le labbra > i labbri, il
ginocchio > le ginocchia > i ginocchi.
NOMI DERIVATI
L’aretino
predilige all’interno della parola suoni identici o simili (vedi armonia
vocalica). Questo fenomeno è tipico dei diminutivi. Es. fiore > fiorellino
= fiore> fiurillino. Esiste anche il diminutivo uscente
in ARINO. Es. povero > poverino > poarino a cui si contrappone l’accrescitivo uscente in ARONE. Es. uomo
> omone > omarone.
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